La scoperta sul virus Oropouche: si trasmette non solo tramite le zanzare ma anche tramite contatto intimo tra le persone.
Una notizia importante per quanto concerne il virus Oropouche. Fino ad oggi si pensava che esso potesse essere trasmesso unicamente dalle zanzare. Invece, il Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar lo ha isolato per la prima volta nel liquido seminale di un viaggiatore italiano di ritorno da Cuba, al quale era stata diagnosticata l’infezione oltre due settimane prima.
Virus Oropouche: la scoperta sulla trasmissione
L’importante novità sul virus Oropouche è arrivata da parte del Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar. Gli esperti, infatti, sono stati in grado di isolare per la prima volta al mondo il virus nel liquido seminale di un viaggiatore italiano di ritorno da Cuba, al quale era stata diagnosticata l’infezione oltre due settimane prima.
La scoperta effettuata dal gruppo di studiosi è stata pubblicata su Emerging Infectious Diseases, rivista del CDC, agenzia federale USA per la prevenzione e il controllo delle malattie. Si tratta di una novità assoluta che indubbiamente apre nuovi e importanti scenari di salute pubblica e che pone l’accento sulla possibilità che la trasmissione dell’infezione possa avvenire anche tramite contatto sessuale oltre che attraverso la puntura delle zanzare.
Parla l’esperto e autore dello studio
A parlare di questa possibilità è stato Federico Giovanni Gobbi, direttore del Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS di Negrar e uno degli autori della pubblicazione. “Sino ad oggi sapevamo che questa infezione si trasmette da uomo a uomo soltanto in maniera indiretta, ovvero attraverso la puntura di un insetto. La possibilità indicata dal nostro studio, che l’infezione possa essere trasmessa tramite rapporti sessuali, è un campanello d’allarme da non sottovalutare”, le sue parole riprese anche da Leggo.
Gobbi ha poi proseguito: “Non sono stati ancora descritti casi di trasmissione diretta interumana dell’infezione e il livello di rischio è molto basso per l’Italia, dove sono stati registrati 5 casi tutti importati. Tuttavia, i cambiamenti climatici e l’aumento degli spostamenti delle persone rendono necessari ulteriori studi per confermare la possibilità di una trasmissione da uomo a uomo […]”.